Da decenni il termine francese “terroir” è associato alla produzione vitivinicola, per indicare un insieme di fattori ambientali, tecnici e culturali che conferiscono a vini prodotti in determinate regioni vitivinicole tratti sensoriali strettamente legati al territorio di origine delle uve e tali da rendere il prodotto fortemente caratterizzato e riconoscibile.

In tempi più recenti, il concetto di terroir ha preso piede anche nel settore produttivo della birra, complice il fatto che anche in Europa (come precedentemente negli Stati Uniti) sia nato negli anni Novanta un movimento di produttori di birra artigianale. Dal 2016 i birrifici artigianali sono definiti anche per legge e sono sostanzialmente caratterizzati dalle piccole dimensioni e dell’indipendenza. Dal 2010 esistono per legge anche i birrifici agricoli, ovvero quelli che coltivano almeno il 51% dell’orzo impiegato per la produzione delle proprie birre.

In entrambi i casi, le materie prime assumono un’importanza basilare nel caratterizzare le birre ottenute che, rispetto a quelle industriali, manifestano una variabilità pressoché infinita di tipologie e profili sensoriali. Le cultivar di orzo impiegate, gli ambienti di coltivazione e gli eventuali gradi di tostatura dei malti rappresentano la base per ricette di birre uniche, cui contribuiscono anche luppoli, acqua e lieviti specifici.

L’attività di ricerca sulla caratterizzazione compositiva e aromatica dei malti e delle birre da essi ottenute in funzione delle varietà di orzo e del loro terroir di origine negli ultimi anni si sono moltiplicate, negli Usa come in Europa, basandosi sia sull’analisi sensoriale per mezzo di panel test, sia su analisi gas-cromatografiche.

Forte di queste evidenze e della “maturità” del suo settore birrario craft, l’Italia punta da tempo alla crescita della produzione di orzi da birra e malti nazionali, che contribuiscono a filiere di birre 100% Made in Italy.

BioTecnologie BT plaude a questo trend e si mette al servizio del settore brassicolo italiano, con la sua solida esperienza nel campo delle analisi chimico-fisiche di innumerevoli materie prime, ma anche delle analisi di residui di sostanze chimche nei prodotti agricoli, per contribuire allo sviluppo di filiere birrarie 100% Made in Italy, legate ai territori di origine e caratterizzate da elevata sicurezza alimentare.